Di Bobo Nigrone e Mariapaola Pierini
Testo e regia Bobo Nigrone
Coreografie Mariapaola Pierini
Luci e fonica Simona Gallo
In scena Mariapaola Pierini
Produzione Onda Teatro / COTRAO (Communauté de Travail des Alpes Occidentales)
Dai 9 anni, tout public
Lo spettacolo si ispira alla vicenda assai singolare di Henriette d’Angeville, nobildonna francese nata negli anni del Terrore, che a metà dell’ottocento fece parlare di sé e divenne celebre grazie alla più rischiosa tra le sue numerose imprese alpinistiche, l’ascensione del Monte Bianco.
Nel 1838, anno dell’ascensione, il Monte Bianco era ancora una meta riservata a pochi e impavidi amanti dell’avventura, e l’alpinismo non poteva vantare che alcuni adepti.
Henriette d’Angeville può certamente essere considerata una pioniera dell’alpinismo femminile, anche se non fu la prima donna a salire sul Monte Bianco: l’onore spettò a una pastorella di Chamonix, Marie Paradis, che nel 1808 fu letteralmente trasportata sulla cima, semicosciente e terrorizzata; lei stessa confidò ad Henriette di ricordare ben poco dell’esperienza e ammise di averlo fatto nella speranza di suscitare la curiosità dei numerosi turisti, arricchendosi così con le loro mance. Lo spettacolo, una sorta di monologo danzato, racconta le tappe dell’impresa di Henriette: i preparativi, gli ostacoli, la fatica, l’arrivo sulla vetta. Danza, parole, musica, luci, e una scenografia essenziale per evocare la montagna con il suo incanto, i suoi rischi, i suoi fantasmi, la sua bellezza e il suo silenzio.
Un paradis irraggiungibile e, allo stesso tempo, a pochi passi da noi.
Lo spettacolo ha viaggiato con successo in Italia, Francia e Svizzera e ha partecipato alla Biennale Théâtre Jeunes Publics di Lione del 1997, alla dodicesima edizione dei Rencontres Internationales de Théatre RIV’AGES a Vannes e alla sezione off del Festival di Avignone nel 1999.
“Dice un proverbio cinese: quando si devono fare dieci passi nove sono metà del cammino”. Henriette d’Angeville, La mia scalata al Monte Bianco, 1838